Ultime Notizie
Dio esiste? Facciamo un referedum
Fu
deciso di organizzare un referendum per decidere democraticamente se Dio
esisteva.
L'idea divertì molto; ma la gente rise meno quando capì che non si
trattava solo di un'idea, ma di un progetto reale. Bisognava riconoscere che le
argomentazioni dei politici non erano poi così sbagliate: c'erano stati sin
troppi morti per questa storia di Dio.
In ultima istanza, nessuno saprà mai se Lui esiste o no.
- In realtà, poco importa - diceva Richter, il promotore del
referendum.
- Poco importa, poco importa…. Ma sta scherzando! - replicarono i
membri della commissione. - - È dalla Sua esistenza che dipende la salvezza
della nostra anima!
- Ammettiamolo. Di due cose l'una: o Lui esiste, e il nostro progetto,
che ha come scopo la pace tra gli uomini, può solo piacerGli e dunque
contribuire alla salvezza della sua anima; oppure Lui non esiste, nel qual caso
la nostra iniziativa avrà solo conseguenze amministrative.
- Dopo la scommessa di Pascal, la scommessa di Richter! Ma la credevamo
più mistico.
- Sono mistico.
- Non si direbbe.
- Un mistico che non si preoccupasse della sorte del suo prossimo le
sembrerebbe più convincente?
- Ma da qui ad affidare a un sondaggio il problema dell'esistenza di
Dio!
- Bisogna vivere al passo con la propria epoca.
- E poi, signori puristi, quale altra soluzione intravedete alla crisi
senza precedenti che mette il nostro pianeta a ferro e a fuoco?
I membri della commissione non ne videro nessuna. Si passò dunque alla
fase successiva. Richter sosteneva che il progetto dovesse essere mondiale;
altrimenti non vi era alcun interesse a farlo.
- Lei sogna, amico mio: lo proponga agli islamici e vedrà! O meglio,
non vedrà niente, perché sarà morto.
- Ma è proprio perché la nostra Terra non diventi una grande Algeria
che ho avuto questa idea.
- Questo lo sappiamo. Ma bisogna rimanere nei limiti del possibile.
Dovremmo procedere per gradi. Cominciamo su piccola scala: la Francia, per
esempio.
- E perché non il Liechtenstein, visto che ci siamo? - s'indignò
Richter. - Se procediamo con questa lentezza non ne usciremo mai. Inoltre,
abbiamo appena eletto un nuovo presidente: se invitiamo i nostri connazionali a
votare pro o contro Dio due mesi dopo le presidenziali, possiamo già
immaginarci il sarcasmo, conosciamo i francesi .
- Il mondo francofono, allora?
- No, non dobbiamo scegliere un criterio linguistico: anche le lingue
sono delle religioni.. Prendiamo l'Europa! È una buona base di lavoro, né
troppo uniforme, né troppo varia.
- Ma non ci sono abbastanza differenze religiose tra gli europei.
- Conosco degli Irlandesi che potrebbero contraddirla. E poi la novità
del progetto è che i sostenitori dell'una o dell'altra religione non saranno in
opposizione tra loro; l'unico criterio sarà l'esistenza di Dio. Un problema di
portata tale da cancellare sanguinosi millenni di cavillosità sulle eresie, la
Riforma, le sette, ecc. Un vero e proprio collante per un'umanità che, sinora,
si è persa dietro i dettagli del fenomeno religioso e ne aveva trascurato
l'essenziale. Da Malraux in poi, si continua a proclamare che il ventunesimo
secolo sarà religioso o non sarà. Ormai siamo nel 1995 e, a parte l'islamismo,
non vedo ancora niente che giustifichi questa profezia. Se la politica non ci
mette mano, siamo condannati a uno stallo.
- Un referendum europeo sull'esistenza di Dio! Lei è un ingenuo,
Richter: il giorno in cui gli europei s'interesseranno a qualcosa di differente
dalle quote latte farà caldo.
- Diamo loro l'occasione d'interessarsi a una cosa diversa! Chi lo sa?
Magari la nostra impresa farà fiorire una dimensione nuova di cui l'Europa ha
bisogno: la grandeur, per esempio.
Per la prima volta, l'Europa potrebbe essere il faro degli altri continenti.
Costernati, i membri della commissione si domandarono come questo
giovane illuminato aveva potuto ottenere un posto così importante:
- Con chi è andato a letto per arrivare là?
- Secondo le mie informazioni, con Dio.
- Dio fa le raccomandazioni?
- Questa domanda farà parte del sondaggio.
Finito di sghignazzare, una sottocommissione di redattori si mise
all'opera. La formulazione delle domande diede luogo a dibattiti burrascosi
quanto quelli del concilio di Trento. I sottocommissari decretarono che bisognava
prenderla alla larga; domandare direttamente alla gente se fosse pro o contro
l'esistenza di Dio sarebbe stato troppo brusco. Sostennero che la maggior parte
dei mortali fosse incapace di avere la minima idea su un simile argomento.
Avrebbero proceduto dunque con un interrogatorio prolungato, al termine del
quale si sarebbe potuto dedurre se la popolazione avesse o meno bisogno dell'esistenza
di Dio. Alcune domande furono formulate in maniera assurda.
Esempio: Siete d'accordo con la frase seguente: si può guarire nel
corso di un pellegrinaggio a Lourdes?
- Ridicolo! - insorse Richter.
- Che cosa ha da ridire sulla nostra domanda?
- Mi metto nei panni dell'interpellato. Suppongo che se rispondo sì, mi
classificherete tra quanti credono ai miracoli, e questo sarebbe una forzatura
del mio pensiero. Ma anche rispondere no significherebbe attribuire a Lourdes
un potere sovrannaturale, negativo questa volta: non si può guarire se si va a
Lourdes. E tuttavia, nulla impedisce a una terapia di agire durante un
pellegrinaggio. Inoltre, si deve definire "miracolo" un eventuale effetto
psicologico favorevole, del tipo placebo?
- Sono argomentazioni da intellettuali. Noi ci rivolgiamo alla
maggioranza della popolazione, per la quale i miracoli sono sempre stati un
elemento fondamentale nelle discussioni sull'esistenza di Dio.
- In altre parole, ci rivolgiamo a imbecilli, vero? È un livellamento
verso il basso, il suo sondaggio.
- Caro mio, se vuole sottigliezza e finezza, sarebbe meglio non
ricorrere a un referendum.
- E invece è la semplicità che voglio. Un sondaggio con una sola
domanda, sicuramente bizzarra, ma onesta: è pro o contro l'esistenza di Dio? Niente
di più. Non è nostro compito esprimere giudizi. Il bisogno di Dio è una realtà
eterna che non ha mai avuto nulla a che fare con l'intelligenza.
Dopo settimane di discussioni, i sottocommissari, che non ne potevano
più, diedero ragione a Richter.
- Ancora un dettaglio - aggiunse quest'ultimo. - Propongo che il voto
sia obbligatorio.
- E lo chiama un dettaglio? È totalitarismo, questo!
- Il voto è già obbligatorio in Belgio, Lussemburgo, in Italia e in
Grecia. E non sono paesi totalitari.
- Trattandosi di una questione del genere, non sarebbe uno shock costringere
la gente a votare?
- Trattandosi di una questione del genere, non sarebbe uno shock che ci
fosse gente che non vota?
- Insomma, vuole costringere le persone a fare ciò che è bene per loro?
Lo definirei dirigismo.
- Nella cabina elettorale, avranno la libertà di astenersi.
Richter minacciò le dimissioni
se il referendum non fosse obbligatorio. Furono tentati di prenderlo in parola,
ma l'idea delle settimane che avevano dedicato a questa faccenda scoraggiava i membri
della commissione. Gli concessero tutto ciò che voleva e si vendicarono in
seguito spargendo maldicenze sul suo conto. Il voto fu fissato il 24 Agosto
1995. Malgrado i divieti governativi, la campagna elettorale fu violenta. Si
videro persone sfilare in strada con cartelli: Sì all'esistenza di Dio. I loro
bambini sfoggiarono magliette con la scritta: Ho bisogno di Dio. Nel frattempo,
gli oppositori attaccavano manifesti: Che faceva Dio il 6 agosto 1945? o No
all'esistenza di Dio, sì all'esistenza dell'uomo o ancora Dio non vota per voi,
perché votare per lui?
Quelli che venivano chiamati esistenzisti si dichiaravano pieni di
commiserazione per i non-esistenzisti, i quali a loro volta si preoccupavano
pubblicamente della salute mentale dei loro avversari. La Chiesa si risentì.
Protestanti, cattolici, anglicani, ortodossi dimenticarono gli scismi che li
separavano per costituire la Lega Ecumenica. Si dicevano inorriditi che si
osasse affidare una questione del genere agli umani: Come può l'opera deliberare
sull'esistenza del suo Creatore? È peggio di un sacrilegio, è un nonsense.
Oltretutto, è un intervento inaccettabile del politico nel religioso. E poi,
chi ha partorito l'ignobile idea di fissare la data del voto nel giorno di San
Bartolomeo? Richter replicò punto per punto: Ciò che facciamo noi non è molto
diverso da quello che ha fatto San Paolo - e non avete scomunicato San Paolo,
vero? Non si contano le incursioni del religioso nel politico: per una volta
che accade il contrario, è una giusta compensazione. Ci accontentiamo,
all'occorrenza, di rimediare alle carenze della Chiesa che deve prendersela
solo con sé stessa se non soddisfa più nessuno.
Quanto a san Bartolomeo mi pare invece un simbolo positivo:
l'anniversario dell'intolleranza sia lavato con una data di riconciliazione
democratica. Aggiungo che il 24 agosto è anche l'anniversario dell'eruzione che
inghiottì Pompei nel 79 dopo Cristo : nessun napoletano ha definito cinica
la nostra scelta. La Chiesa ci risparmi dunque i suoi eterni deliri paranoici. Approfittiamo
dell'occasione per ricordarLe che il voto è obbligatorio e non le sarà
accordata nessuna deroga.
Il 24 Agosto, i seggi elettorali rimasero aperti dalle 8 del mattino
fino alle 13: si trattava di un giorno infrasettimanale e non ci si poteva
permettere di far perdere alle imprese un'intera giornata di lavoro. Lo
spoglio ebbe quindi luogo nel pomeriggio. La sera, tutti gli europei erano
davanti ai televisori per seguire i risultati (ci fu anche chi ebbe il coraggio
di sostenere che Dio guardava la televisione per la prima volta in vita sua).
Richter tratteneva il respiro. Le
cifre apparvero nello stesso momento su tutti gli schermi europei: malgrado un
tasso record di astensione, il sì aveva una forte maggioranza. Richter lanciò
un urlo di gioia: adesso poteva confessarselo, non avrebbe tollerato la
vittoria del no. Cadde in ginocchio gridando: Mio Dio, ho una bellissima
notizia per Te: Tu esisti! Perdona la trivialità di questo referendum. Le vie
che portano a Te sono imperscrutabili e confesso di non averne trovate altre.
Ma poco importa il mezzo, vero? Solo il risultato conta ed è sensazionale!
Con Te come collante, gli uomini
alla fine smetteranno di odiarsi. Richter non dormiva da diverse notti .
Esausto, andò a coricarsi e si addormentò del sonno dei giusti. Il 25 agosto al
mattino, si svegliò in piena forma.
Come è bella la vita quando Tu
esisti!, pensò. Fece colazione ascoltando Gesù,
che abiti la mia gioia. Raccolse il giornale nella casetta delle lettere.
Il titolo era: La nuova notte chiave di San
Bartolomeo. C'erano stati migliaia di morti in tutte le città europee.
Esistenzisti e non esistenzisti si erano ammazzati tra loro fino all'alba. Foto
atroci illustravano il massacro. L'ultima frase dell'editoriale era: "Adesso,
abbiamo la risposta al referendum del signor Richter: Dio è contro l'esistenza
dell'uomo." Richter andò in bagno. Per
prima cosa vomitò, poi si impiccò con il tubo della doccia che sopportò senza
fatica il suo peso leggero.
Quando lo ritrovarono, era troppo tardi. La commissione referendaria si
riunì un'ultima volta.
- Come fare perché un
tale orrore non si ripeta mai più?
- Ci vorrebbe un libro.
Un libro forte che ripercorra la vicenda per come è avvenuta. Quindi un libro
insostenibile.
- Un libro del genere
non può essere scritto dal primo venuto.
I membri della commissione proposero diversi nomi. Finirono col
mettersi d'accordo: sarebbe stata Amélie Nothomb, scrittrice belga di 27 anni,
a offrire la sua penna per questa nobile causa. La contattarono per telefono:
- Perché io? - si meravigliò.
- È giovane e
soprattutto vive a Bruxelles: sarà emblematico per svariate ragioni che sia lei
a raccontare questo dramma europeo.
- Ma non sono
qualificata per scrivere storie di questo tipo.
- Appunto: è un'abitudine
europea scegliere personalità che non siano competenti. Richter ne è stato un
esempio lampante.
Lei si fece pregare un po' poi accettò a condizione che le pagassero una
cifra esorbitante.
I membri della commissione le chiesero chi si credeva di essere. Lei si
limitò a rispondere:
- Mercanteggiate con Dio?
Le pagarono la somma seduta stante.
L'indomani, Amélie Nothomb sparì con i soldi. Non l'hanno mai più
ritrovata.
(Amélie Nothomb)