Mercurio
progetto
e regia di
Corrado
d'Elia
da
Mercurio di Amélie
Nothomb
regista
assistente Claudia Negrin
assistente alla regia Luca Ligato
con
Monica
Faggiani, Valeria Perdonò,
Antonio
Rosti
scenografia
Giovanna Angeli e Caterina Turrone
costumi
Stefania Di Martino
luci Alessandro Tinelli
fonica
Mauro Magnani
TEATRO
LIBERO
dal
21 giugno al 14 luglio
via
Savona, 10 20144 Milano
info
e preno 02 8323126
[email protected]
“....quando
si ama veramente qualcuno non ci si può impedire di fargli del male”
QUELLO
CHE DOBBIAMO IMMAGINARE .....
Un
vecchio marinaio e una ragazzina, un'isola deserta a picco sul mare
di nome Morte Frontiere su cui c'è un castello e una barca che fa
avanti e indietro dall'isola all'approdo della terra ferma chiamato
Nodo..Un titolo, Mercurio, che è un elemento chimico ma anche un
pianeta e soprattutto è un dio alato che con la sua velocità sposta
e cambia i termini per comprendere
Un infermiera ingenua che
arriva ogni giorno dalla terraferma, novello Caronte, traghettatore
curioso con un piano ben preciso
QUELLO
CHE DOBBIAMO SENTIRE...
Le
corrispondenze e quello che aprono nomi, numeri e personaggi,
lasciandoci trasportare in un luogo, la nostra isola, dove le cose
non sono mai quelle che sembrano.
QUELLO
CHE DOBBIAMO RISOLVERE...
Chi
è la vittima e chi il carnefice in questa storia?
Il Capitano è
davvero il terribile aguzzino che Hazel descrive?
Francoise
è davvero animata soltanto da un nobile impulso?
Dove
sono i libri di cui si parla tanto?
Dov'è
l'unico specchio che si sa essere nel castello?E
se tutto questo è un incubo, chi è che sogna e chi è che viene
sognato?
Mercurio
può sembrare una
favola dark,
una
storia romantica sull’amore, ma
quasi subito ci accorgiamo di avere a che fare con un gioco perverso
dove nulla davvero è come appare, un labirinto da
cui si può uscire ma nessuno esce mai.
L'invito
è quello di entrare nel gioco e di farne parte.
La
regola è chiara. Siamo tutti nello
stesso tempo
vittime e carnefici di noi stessi e degli altri.
Benvenuti
a Morte Frontiere...
"per
abitare in quest'isola bisogna avere qualcosa da nascondere...."